Repubblica
LA PROTESTA
'Yes we camp', gli indignati si preparano
"Sabato occuperemo Roma. E' solo l'inizio"
A tre giorni dalla manifestazione nella capitale il movimento si organizza sul web: "Portate una tenda, il 15 non si torna a casa". E lancia un avvertimento: "Comincerà una mobilitazione permanente come in Grecia e in Spagna"
ROMA -"Il 15 ottobre è necessario andare oltre un corteo rituale, oltre una semplice sfilata che si concluda a San Giovanni. Vogliamo scendere in piazza per rimanerci, accamparci e porre un problema al potere, fino a quando questo governo non se ne sarà andato". Gli Indignati di Roma hanno occupato la centralissima via del Corso, vicino ai palazzi della politica. E per sabato 1, nelle vie della capitale, sono decisi a una protesta che ripercorra la scia delle rivolte arabe, delle manifestazioni greche e dei movimenti spagnoli. Ad annunciarlo è il comitato 'Occupy Rome', che parteciperà al corteo di questo fine settimana."Portate una tenda". L'invito è a "non tornare a casa". "Il 15 ottobre scendiamo in piazza per rimanerci. Portate una tenda", avverte il coordinamento nazionale dei collettivi. Intanto l'evento "occupyrome" si diffonde su Facebook, con un cartellone-slogan altrettanto esplicito: sullo sfondo il Colosseo, il simbolo di una tenda da campeggio, con la scritta imperativa "non torniamo a casa, portati una tenda", e la parafrasi del motto che ha portato al successo Obama "Yes we camp". La risposta che inizia a girare sul social network è entusiasta: "Sì. Occupiamo tutto".
Il messaggio sul web. Dalla crisi dei mutui subprime - ricordano i collettivi
"Non paghiamo il debito". Come nell'autunno dell'anno scorso, delle proteste contro la riforma Gelmini e i tagli all'università, i collettivi lo ripetono: non ci stanno a subire la "retorica del debito": "Questo debito non l'abbiamo contratto noi e dunque il loro debito non lo paghiamo". Ed è "con questo spirito ci accingiamo ad affrontare le giornate di mobilitazione che abbiamo davanti".
La prima - ricordano i collettivi - "oggi, 12 ottobre davanti alla Banca d'Italia", in occasione del convegno internazionale "L'Italia e l'economia mondiale, 1861-2011" al quale parteciperanno il presidente della Repubblica Napolitano e Mario Draghi, "per restituire al mittente la lettera firmata da Draghi-Trichet e contestare la manovra finanziaria dettata dalla Bce". In mattinata ci sono stati incidenti davanti alla sede di Bankitalia a Bologna 2 e un sit-in si è svolto davanti a quella di Napoli 3. Poi l'appuntamento è per il 15 ottobre, "nella giornata internazionale contro il debito, riprendendoci le strade e facendo sentire la nostra voce contro la dittatura finanziaria imposta dalla troika formata da Bce, Fmi e Commissione Europea". Ma per gli indignati i due appuntamenti o singole manifestazioni non sono sufficienti e avvertono: "E' solo un inizio di mobilitazione che dovrà necessariamente andare oltre, innescare una dinamica di mobilitazione permanente imparando dagli esempi greci e spagnoli". Ed per questo che il 15 ottobre non sarà "una semplice sfilata".
(12 ottobre 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lei, dott. Marra, cosa ne pensa di queste manifestazioni ? C'è maturazione sufficiente per arrivare a capire fino in fondo l'ingranaggio infernale ?
RispondiEliminaApprezzo il suo impegno, grazie.