16 GENNAIO 2012 – UNA RIVOLUZIONE PREANNUNCIATA
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Giorno sedici Gennaio si fermerà la Sicilia. “Movimento dei Forconi” ed Autotrasportatori insieme anche stavolta. Non una guerra tra poveri, ma una guerra insieme contro questi governi regionale e nazionale che ancora una volta vogliono farci pagare il conto.
Purtroppo per loro questa è la classica goccia che fa traboccare un vaso già pieno. Non se ne può più e per questo l’appello ai siciliani va nella direzione della condivisione di un rifiuto generale verso quanto sta accadendo.
Ci fermeremo a Messina, ci fermeremo agli snodi autostradali di Catania e di Palermo, ci fermeremo davanti ai porti, ci fermeremo davanti alle raffinerie di Gela e di Priolo.
Dal sedici al venti. Non sappiamo se finirà nella manifestazione annunciata a Palermo. Vedremo quello che accadrà. Comunicheremo alle questure ed ai prefetti ma non scenderemo a compromessi. Questa è già ora una guerra e solo chi non vuole capire non capisce. Alla guerra si risponde, altrimenti si muore e siccome sono in molti a capire che la morte è vicinaforse sarà meglio non alzare i manganelli contro una popolazione esasperata. Attenti alla collera dei buoni. Al nostro presidente di questa regione qualcuno comunichi e lo inviti a non mettersi di traverso, sarebbe come dar fuoco alle polveri.
Noi vogliamo gridare al mondo che non siamo disponibili a pagare il conto ai ladroni nazionali e non siamo disponibili a morire in nome della globalizzazione irrazionale delle multinazionali e dei furbi. Non siamo davanti ad una operazione di solidarietà mondiale, siamo davanti ad un mostro che sta ingoiando intere generazioni senza pietà. Non potranno capirlo tutti ovviamente ma a quelli che comprendono è dato un compito pesante, anzi pesantissimo: salvare i propri figli!
Non so se arrivera’ questo messaggio all’attuale presidente del consiglio, so per certo che Passera e Catania sono i due “Ministri” con i quali si chiederà di parlare. Loro hanno scritto una manovra, noi rappresentati del nulla, ne scriveremo un’altra. Tutti i sindacalisti che hanno voglia di balbettare come la Camusso, Angeletti e Bonanni che in questi giorni hanno fatto sorridere l’Italia intera si facciano da parte. Le associazioni di categoria come Coldiretti, CIA e Confagricoltura che nelle loro dichiarazioni si contraddicono in continuazione, la smettano di prenderci per il culo in nome di accordi più interessanti col potere politico. L’unica cosa che ci è rimasta, in una democrazia svenduta per qualche spicciolo al potere economico e politico, è solo l’autodifesa. Comincia a squarciarsi solo oggi il muro dell’indifferenza e noi vogliamo far si che il muro venga totalmente abbattuto.
Il sedici gennaio inizia dalla sicilia la rivoluzione di un popolo che non vi sopporta piu’. Cari amici del sistema, la pressione ha sforato il limite di guardia e da qualche parte sta per saltare il tappo. Chissa’ che non parta proprio da qui !!!!
Ve lo avevamo detto: vogliamo scrivere una pagina di storia e la scriveremo. Siamo siciliani veri invendibili e siamo teste dure.
Ora il gioco non e’ piu’ un gioco e comincia a farsi duro.
Finalmente. E' finito il tempo delle chiacchiere, ed è arrivato il tempo di incazzarsi di brutto.
RispondiEliminaMorire per morire, che muoia Sansone con tutti i filistei.
Bravi!!! io sono con voi!!!!
RispondiEliminaSuggerimento: il 16 gennaio, tutti in banca a prelevare tutti i nostri soldi... se solo il 6% di noi lo farà, l'intero sistema di controllo delle banche centrali (private) crollerà!!! l'impero che ci tiene schiavi sarà in un giorno in ginocchio!!!
Gino Baratella, Lugano CH