Equitalia ha quello che si merita?
di Sara Santolini - 03/01/2012Fonte: il ribelle
Nonostante gli attacchi vandalici a Equitalia sembrino poco più che un maldestro tentativo di screditare la lotta dei cittadini contro quello che è ormai il suo strozzinaggio legalizzato, a (quasi) nessun italiano ha fatto veramente dispiacere venire a conoscenza delle buste sospette recapitate all’azienda più odiata d’Italia. E meno trasparente. Tutto il Paese sa che dietro la facciata della riscossione dei debiti si nasconde una s.p.a. che lucra clamorosamente sulla pelle dei cittadini. E, di solito, di quelli onesti e magari in difficoltà. Da Nord a Sud la protesta contro di essa non accenna ad attenuarsi, nonostante i giornali ci tengano a sottolineare un pubblico disdegno, per le buste intimidatorie, che nella realtà non esiste. Contro Equitalia non c’è gente che non vuole pagare quello che deve. Si tratta al contrario di cittadini che vogliono veder riconosciuti i propri diritti. L’azienda, che esercita la riscossione dei tributi sull’intero territorio nazionale, è accusata di ogni tipo di violazione delle norme inerenti il suo compito. Innanzitutto è affetta da una lentezza amministrativa che sembra tutt’altro che non voluta, visto che lascia regolarmente aumentare gli interessi nonostante la colpa della tardiva notifica delle cartelle dipenda solo da essa. Tale inefficienza è tale da creare una vera e propria mancanza di comunicazione col debitore, che può trovarsi ad avere un’ipoteca sulla casa senza esserne a conoscenza, e che lo priva di fatto del diritto di ricorrere a mezzi legali per risolvere il problema. In secondo luogo gli interessi che applica sono praticamente da usura, al 9%. In terzo luogo Equitalia ricorre al pignoramento dei beni mobili e immobili dei debitori con una facilità e per delle cifre talmente modeste da incorrere nella sistematica violazione delle norme europee a riguardo, oltre che di quelle nazionali. E la situazione è talmente grave e palese che lo stesso Monti ha deciso di dare un minimo di segnale di cambiamento, con l’emendamento alla manovra “Salva Italia” che prevede sia lo Stato a stabilire la percentuale che Equitalia percepirà per il suo servizio, portandola al di sotto del livello attuale. Intanto le associazioni cercano di fare più informazione possibile, e di dare ai contribuenti vessati dalle cartelle esattoriali un sostegno. Tanto più che l’azienda, da parte sua, fa orecchie da mercante. Come sottolineato da Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti Veneto che ha organizzato una protesta oggi stesso contro l’azienda, «la risposta di Equitalia ad una richiesta di civile confronto è la barricata dietro gli sportelli». Inoltre «la società sembra aver male interpretato il senso delle festività natalizie, incrementando il numero di cartelle spedite ai cittadini». Che spesso, nemmeno a dirlo, hanno un intestatario errato o sono la richiesta di pagamenti non dovuti o già effettuati, forse inviati nella speranza che chi le riceve non abbia tempo, soldi o informazioni per gestire un ricorso o ancora abbia più paura di affrontare un pignoramento o un’ipoteca che volontà di far valere i propri diritti. E intanto l’azienda continua a inviare cartelle dubbie, mostrare inefficienza amministrativa, tassi di interesse altissimi, violazioni delle norme comunitarie e nazionali riguardo le modalità di pignoramento dei beni dei debitori. Dov’è lo sdegno per tutto questo? |
se i cittadini Italiani non hanno il coraggio di reagire,perchè è un popolo inerme,e vile.è ovvio che se degli usurai vengono autorizzati ne approfittano.Se il cittadino vuole porre fine a questa Estorsione,deve entrare negli uffici di EQUITALIA,e sfasciare tutto....
RispondiEliminaRisposta ad Anonimo: Non preoccuparti, tanto prima o poi accade !!!!!!!!!!!!!!!
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