lunedì 11 novembre 2013

EUROWITZ: il nuovo lager banchista a Francoforte


All'entrata del campo di concentramento banchista chiamato EURO, c'è un cancello gigante ove spicca un cartello con una scritta sardonica: 


"IL DEBITO RENDE LIBERI". 
(GELDSCHULD MACHT FREI)

Diffidate sempre da tutti quelli che ripetono questo assurdo mantra orwelliano (economisti, banchieri, riformisti, giornalisti, etc. etc.). Fra i "riformisti" italiani, oltre a Carlo Borghi e Alberto Bagnai, anche l’ex ministro Giuseppe Guarino canta il mantra "IL DEBITO RENDE LIBERI", secondo il quale la politica “zero deficit” dell’Ue non solo è sbagliata, ingiusta e suicida, ma è pure illegale persino per la stessa normativa comunitaria. E' evidente che, introducendo biglietti di stato, il deficit non ha senso.


Che cosa vuol dire l’accentramento!

Il sistema creditizio che ha come centro le pretese banche nazionali e i potenti prestatori di denaro, e gli usurai che pullulano attorno ad essi, rappresenta un accentramento enorme e assicura a questa classe di parassiti una forza favolosa, tale non solo da decimare periodicamente i capitalisti industriali, ma anche da intervenire nel modo più pericoloso nella produzione effettiva — e questa banda non sa nulla della produzione e non ha nulla a che fare con essa. Le leggi del 1844 e del 1845 costituiscono una prova della forza crescente di questi banditi ai quali si uniscono i finanzieri e gli stock - jobbers (Speculatori di Borsa).

Chiunque ancora mettesse in dubbio che questi rispettabili banditi sfruttano la produzione nazionale e internazionale soltanto nell’interesse della produzione e degli sfruttati stessi, costui sarà certamente un po’ meglio istruito dal seguente sermone sull’alta dignità morale del banchiere: «Gli istituti bancari sono istituzioni religiose e morali. Quante volte la paura di essere visti dall’occhio attento e ammonitore del suo banchiere non ha distolto il giovane commerciante dalla compagnia di amici agitati e dissoluti? Quanto si preoccupa di godere buona reputazione presso il banchiere, di apparirgli sempre ineccepibile? Un aggrottamento di ciglia del banchiere ha su di lui un effetto maggiore delle prediche morali dei suoi amici; non trema egli al pensiero di poter essere sospettato colpevole di un inganno o della più piccola affermazione inesatta, per timore che ciò possa provocare diffidenza e quindi una restrizione o una sospensione del suo credito bancario? Il consiglio del banchiere è per lui più importante di quello del sacerdote». (G. M. BELL, direttore di banca scozzese: The Philosophy of Joint Stock Banking, Londra, 1840, pp. 46, 47).

[da: Marx, K., IL CAPITALE, libro Terzo, pubblicato postumo nel 1894]

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