IL REPORT CHOC
Un italiano su tre a rischio povertà
30/12/2013
Dal 2005 al 2012 i poveri in senso assoluto in Italia sono raddoppiati: in 7 anni sono passati dal 2,5 per cento al 6,4. La povertà relativa, allo stesso tempo, è arrivata al 12,7 per cento tra le famiglie residenti e al 15,8 per cento tra gli individui. E' l'impietosa fotografia della società del Belpaese che emerge dal Rapporto sulla coesione sociale.
Effetto Grecia - Nello stesso rapporto si legge che in Italia la fetta di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale ha raggiunto nel 2012 il 30 per cento, dato che ci qualifica nell'Europa a 15 penulitmi, avanti solo alla disatrata Grecia. Tracollano anche gli indici relativi al mercato del lavoro: "Il numero medio di dipendenti con contratto a tempo indeterminato - recita il report - nel 2013 è diminuito rispetto all’anno precedente (-1,3%)". Soffrono i giovani (l'occupazione tra gli under30 registra un -9,4 per cento), ma non va meglio agli anziani: circa un pensionato su due (il 46,3 per cento) gode di un reddito inferiore ai mille euro mensili, mentre un altro 38,6 per cento non va oltre i 2mila.
Effetto Grecia - Nello stesso rapporto si legge che in Italia la fetta di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale ha raggiunto nel 2012 il 30 per cento, dato che ci qualifica nell'Europa a 15 penulitmi, avanti solo alla disatrata Grecia. Tracollano anche gli indici relativi al mercato del lavoro: "Il numero medio di dipendenti con contratto a tempo indeterminato - recita il report - nel 2013 è diminuito rispetto all’anno precedente (-1,3%)". Soffrono i giovani (l'occupazione tra gli under30 registra un -9,4 per cento), ma non va meglio agli anziani: circa un pensionato su due (il 46,3 per cento) gode di un reddito inferiore ai mille euro mensili, mentre un altro 38,6 per cento non va oltre i 2mila.
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