UNDERBLOG | Maria Grazia Bruzzone |
12/06/2014
Ridurre debito e disuguaglianze?Basta togliere alle banche il potere di creare moneta dal nulla.
L'idea circola ai più alti livelli. E in Svizzera si raccolgono le firme per un referendum.
Interdire le banche private, impedire loro di creare moneta dal nulla. Sembra un’idea folle, oltre che poco comprensibile ai più. E però circola sempre di più, non dalle parti del M5S, dell’Ukip, o di qualche altro partito populista (che pure sarebbero d'accordo). Ma ai più alti livelli: Financial Times, Banca d’Inghilterra, Fondo Monetario, economisti vari. Sulla scia di proposte che risalgono agli anni '30.
Presi dai problemi italiani, dalle elezioni europee, dagli scandali nostrani, ci si è fatto poco caso ( qui l’unica eccezione, a parte un blog). Forse si temeva di confondere le idee, di togliere enfasi alle riforme di cui l’Italia ha comunque bisogno, di tirare la volata ai partiti “sovversivi” che queste idee sostengono.
Perché di un’idea davvero sovversiva si tratta.
Idea non nuova, in realtà. Da tempo in varie forme fa proseliti fra economisti americani ed europei, preoccupati di una prossima crisi sistemica, più devastante della precedente.
La vera sovversione sta nel fatto che a sponsorizzarla sia stato, qualche settimana fa, il più autorevole quotidiano economico del mondo, il Financial Times, da sempre pilastro della cultura economica neoliberale.
In un commento firmato dall’illustre Martin Wolf .
Titolo: “ Spogliare le banche private del potere di creare denaro”.
Questo l’esordio: “Stampare banconote false è illegale ma creare denaro privatamente non lo è. L’interdipendenza fra lo stato e i business che fanno proprio questo è la fonte molta dell’instabilità delle nostre economie. Potrebbe - e dovrebbe - finire”.
Come funzionano le banche? L’opinione pubblica ha un’idea ingenua di come funzionano le cose. Immagina che le banche prendano in carico i soldi dei depositanti - risparmi stipendi pensioni, altre rendite – e li prestino a loro volta a chi li chiede – imprenditori o cittadini che accendono mutui. Ed è convinta che a battere moneta siano gli stati attraverso le loro banche centrali - che si crede siano tutte pubbliche (con la BCE le cose sono un po’ cambiate, si intuisce, ma non si sa bene come).
La verità è un’altra: le banche non prestano denaro a partire dai depositi dei clienti.
Quando una banca vi concede un mutuo o un altro prestito, non va a vedere se in cassa c’è abbastanza denaro. Ma digita quasi magicamente su vostro conto un deposito, un credito per la banca, con l’ammontare che vi serve per comprarvi la casa.
Questo deposito a credito è automaticamente denaro creato dal nulla dalla banca.
Sono proprio le banche private la maggior fonte della creazione di denaro, ribadisce un recente studio della Bank of England ( “La creazione di denaro nella moderna economia”) che spiega come le banche, “lungi dal fungere da intermediari siano nel business della creazione di moneta” , sintetizza Business Insider, citando lo studio nel suo lungo e articolato post sull’onda di Wolf.
“In pratica – scrive B of E - la creazione di denaro differisce dai malintesi popolari: le banche non funzionano semplicemente da intermediari, dando in prestito i soldi depositati presso di loro, ma creano moneta. Tutte le volte che una banca fa un prestito simultaneamente crea un deposito equivalente sul conto di chi prende a prestito e in questo modo crea nuovo denaro” .
In questo modo, col consenso degli Stati, di fatto è il sistema bancario a battere moneta(anche se non lo fa non fisicamente). Nel Regno Unito il 97% della massa monetaria è creato dal nulla in questo modo, informa l’autore.
Con effetti pesantemente negativi e destabilizzanti sull’intera economia – sottolinea Wolf.
(Disastri diretti: es bolle speculative destinate a scoppiare. O indiretti: impropri interventi pubblici: la gente si aspetta che nelle banche i propri soldi siano al sicuro, cosicché quando queste prendono troppi rischi il governo si sente costretto a intervenire per salvare il sistema, indebitando lo Stato a spese dei cittadini tutti).
(In gergo tecnico, le banche operano in quel si chiama regime di riserva frazionale, dove per riserva si intende la quantità di denaro che una banca presta in rapporto al denaro che possiede.
Per es una riserva al 1%, significa che quando la banca riceve in deposito 1 euro ne può prestare 100 all’imprenditore che chiede un fido, ricavando gli interessi su quei 100 fittizi: un “beneficio” chiamato signoraggio – che non è un’invenzione complottistica .