Riforma pensioni 2016 / Galloni (Inail): usiamo moneta fiduciaria e buoni acquisto per la flessibilità
di Pietro Vernizzi, Il Sussidiario, 24 aprile 2016
http://www.ilsussidiario.net/News/Lavoro/2016/4/24/RIFORMA-PENSIONI-2016-Galloni-Inail-usiamo-bitcoin-e-buoni-acquisto-per-introdurre-la-flessibilita/2/698432/
RIFORMA PENSIONI 2016 «Le
contraddizioni del sistema previdenziale italiano si superano
introducendo un reddito di cittadinanza che può essere reso sostenibile
attraverso la moneta fiduciaria e i buoni acquisto». Ne è convinto il
sindaco Inail, Nino Galloni. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo
Padoan, nel corso dell’audizione di fronte alle commissioni Lavoro di
Camera e Senato aveva sottolineato: “Ci sono margini per ragionare sia
sugli strumenti sia sugli incentivi per migliorare le opportunità per
chi sta per andare in pensione e per chi deve entrare nel mondo del
lavoro. In questo senso sono aperto a forme di finanziamento
complementare”.
Il
governo ha detto più volte di essere intenzionato ad attuare una
riforma delle pensioni, ma finora non ha fatto nulla. Stavolta il
messaggio di Padoan è più forte rispetto al passato?
Sì.
Però nel nostro sistema quando si parla di pensioni obbligatorie
bisogna sempre distinguere queste ultime da tutte le altre forme di
previdenza complementare e integrativa. Il cosiddetto “secondo pilastro”
richiede risorse e la sua redditività va valutata con sistemi
attuariali seri, perché nei fatti potrebbe non dare tutti questi
risultati. Inoltre se l’assegno erogato dalla pensione obbligatoria si
riduce sempre di più, confidando in un aumento delle pensioni
complementari, di fatto è come se ci trovassimo di fronte al gioco delle
tre carte.
A quale modello si ispira il ministro Padoan?
Dalle
sue dichiarazioni il ministro Padoan sembra ispirarsi ai sistemi
previdenziali britannico o americano, che però sono molto diversi dal
nostro. C’è una pensione minima, che è quella obbligatoria, sostenuta in
parte con i versamenti dei diretti interessati e in parte con una
componente di solidarietà fornita dai redditi più elevati. Questi ultimi
beneficiano del fatto che hanno degli sgravi molto importanti sulla
pensione complementare.
Lei ritiene che qualcosa di simile potrebbe funzionare anche in Italia?
Se
introduciamo il reddito di cittadinanza o altri strumenti, poi possiamo
ripensare l’intero sistema pensionistico. Paradossalmente in base a
quello che ha detto il presidente Inps, Tito Boeri, invece di mandare le
persone in pensione a 75 anni, si potrebbero abolire del tutto i
versamenti e introdurre un reddito minimo a carico della fiscalità
generale. Mentre ai più benestanti si assicura la possibilità di avere
degli sgravi su un sistema previdenziale a capitalizzazione. Questa è
una possibilità, anche se non sono sicuro di condividerla.
Quale ruolo avrebbero le banche in questa riforma?
Il
governo invita le banche a entrare in questo business, anticipando
l’assegno anche con bassi tassi d’interesse e garantendo così una
pensione privata da aggiungersi a quella pubblica che si riduce.
Coinvolgere le banche è la strada giusta?
Secondo
me questa non è la soluzione del problema, quanto piuttosto una parte
del problema: la finanziarizzazione dei versamenti previdenziali e della
previdenza complementare.
Quindi secondo lei qual è la strada da seguire?
Personalmente
ritengo che si dovrebbe intervenire con una riforma della previdenza
obbligatoria. Bisogna fare in modo che ci sia la possibilità di uscire
anticipatamente dal sistema quando si vuole, con una pensione che
ovviamente sarà proporzionata ai versamenti. Se poi si capisce che
questo è incompatibile con un assegno minimo, comunque bisognerà mettere
mano alla fiscalità generale a costo di emettere moneta fiduciaria e
buoni acquisto a sostegno del reddito dei pensionati poveri.
Di fatto questo è un reddito di cittadinanza?
Sì,
anche se non è attuato aumentando le tasse o distribuendo la ricchezza
in modo più equo, bensì immettendo nel sistema mezzi di pagamento
fiduciari che poi lo Stato recupera attraverso le entrate tributarie.
Gli strumenti sono questi, la bacchetta magica non ce l’abbiamo ancora.
In base alla dichiarazione di Padoan, ci sono altre soluzioni possibili?
Quello
di Padoan è un discorso generale. Siccome le pensioni di base si
riducono o possono essere insufficienti, il suo invito è a incentivare
quelle complementari attraverso sistemi a capitalizzazione che
consentano maggiori entrate.
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