martedì 20 settembre 2011

Milano, 17 settembre: “Il Cantiere”, un centro Anti-Sociale

Il Bisbetico, 19 settembre 2011



“Il Cantiere” un centro Anti-Sociale


Cronistoria del boicottaggio dell’antibanks day del 17 Settembre 2011 

    L’antibanks day doveva essere una giornata mondiale di protesta contro le banche ed il debito pubblico, così anche in Italia come in tante altre piazza di tutto il mondo la protesta viene accolta e l’organizzazione inizia dopo le vacanze estive; dell’organizzazione fanno parte alcuni gruppi di facebook che per la prima volta (e forse anche l’ultima) provano a collaborare per il bene comune di un intero paese. L’organizzazione procede senza intoppi, gli invitati sono di tutto rispetto:
-          Avv. Pimpini, esperto di proprietà giuridica dell’Euro oltre che esser stato prima allievo poi collaboratore infine avvocato del professor Giacinto Auriti fondatore dell’università di Teramo e scopritore del valore indotto della moneta.
-          Domenico Longo, direttore del giornale “L’altra voce” oltre che organizzatore della manifestazione a Roma contro Equitalia e promotore della raccolta firme per la cancellazione del debito pubblico
-          Salvatore Tamburro, esperto di economia e scrittore
-          Cosimo Massaro, scrittore
-          Giulietto Chiesa, che tutti conosciamo per la battaglia che porta avanti contro le banche
-          Monni Ovadia, regista
La scaletta della manifestazione è stilata e tutti i partecipanti sono ben contenti di vedere sul palco personaggi di questo calibro, provenienti da strade politiche differenti ma con un unico scopo, la denuncia del signoraggio bancario.

 Arriviamo al 5 di Settembre, il cosiddetto “Centro Sociale Cantiere” occupa piazza Affari all’insaputa di tutti, con bandiere del sindacato USB ben in vista, d'altronde il giorno dopo, 6 Settembre, ci sarà lo sciopero generale indetto dalla CGIL, che come avete letto in questo post, non ha assolutamente preso posizione contro le banche e contro il sistema bancario. La pubblicità per il centro sociale è ottima, visibilità su giornali e tv. Dato che hanno deciso di fare questa azione, io come organizzatore mi reco nella piazza e lascio tutti i miei recapiti per poter organizzare una protesta che possa esser comune, nei giorni a seguire nessuno si fa sentire.

Passano i giorni e così arriviamo al 13 Settembre, 4 giorni prima della manifestazione e qui inizia l’operazione di boicottaggio da parte del Cantiere, a Milano in piazza dei Mercanti si tiene un’assemblea che ha il solo scopo organizzativo e non decisionale dato che la scaletta e il manifesto sono stati stilati e approvati da tempo, purtroppo non è così i “ragazzi” del Cantiere si presentano ad inizio assemblea in 5 tutti intenzionati a spostare l’attenzione sulla derivazione politica di alcuni relatori, tra cui Domenico Longo (ex di Forza Nuova) e l’avvocato Pimpini (tacciato di esser fascista solo perché avvocato di Auriti); inizia l’assemblea e cerco di introdurre il tema della manifestazione che è il signoraggio bancario e non la derivazione politica di alcuni relatori che sono invitati come esperti per portare le loro conoscenze ad un’intera piazza e forse ad un’intera città, vengo subito aggredito verbalmente e accusato di difendere dei fascisti, dopo di me parlano altre persone e guardacaso sono tutti “ragazzi” del Cantiere che usano la parola fascista e antifascista a ripetizione, quasi come il presidente del consiglio usa la parola comunista, così facendo riescono a piegare la mente già debole dei presenti all’assemblea che di colpo diventano tutti partigiani del ’45 e urlano e gridano per cacciare i fascisti dalla “loro” Milano, ma non finisce qui. Questi “autonomi” muniti tutti di Blackberry cominciano un giro di telefonate e pian piano piazza Mercanti si riempie di ragazzi che sembrano tutti uguali, quasi in divisa, e così in una convulsa e focosa assemblea si arriva ad un voto, molte persone impaurite dalle grida e dalle minacce verbali dei “Cantieristi” nei mie confronti e non solo abbandonano l’assemblea o si astengono dal voto per paura di essere identificati come fascisti perché questo è quello che fanno i “Cantieristi” se non sei d’accordo con loro sei fascista. Arriviamo al momento del voto, il centro sociale ormai ha in mano le redini dell’assemblea, non solo a livello verbale ma anche come numero, sono in netta maggioranza anche se alla domanda “Quanti sono del cantiere?” molti furbastri non alzano la mano per far sì che la votazione non venga farsata, si autovotano e così decidono di eliminare i due relatori, i più esperti in materia grazie al grido Antifascista, le povere pecorelle si fanno ingannare e votano per l’eliminazione. Questo è un atteggiamento molto grave per chi si vuole definire democratico, ovvero decidere in 23 per una manifestazione con 1500 partecipanti iscritti, non è possibile decidere anche per gli altri ma ormai hanno preso i monopolio e nessuno si azzarda a dire nulla per pura di ripercussioni fisiche, dato che sono molto bravi a minacciare sia verbalmente che fisicamente, lo voglio ribadire perché il sottoscritto è stato minacciato più volte sia al telefono sia in piazza.
Torno a casa e con me la mia ragazza, delusi amareggiati e tristi per ciò a cui abbiamo assistito e cominciamo un tam tam su facebook per denunciare l’accaduto, ovviamente il popolo di facebook si schiera dalla nostra parte ma quelli del Cantiere continuano con le loro urla “fascisti!” anche su facebook.

Passano pochi giorni, i relatori cominciano a contattare il sottoscritto e la sua ragazza (altra organizzatrice) dicendo che avevano dubbi sulla loro partecipazione, noi facciamo di tutto per garantire la presenza di tutti ma purtroppo perdiamo l’avvocato Pimpini che intelligentemente pensa al bene della manifestazione e non alla sua figura, un grande esempio di umanità. Le discussioni impazzano sulla rete e ovviamente si alzano anche i toni, ma rimane tutto lì.

E’ il 17 mattina, partiamo da casa mia in 5 verso piazza Affari, carichissimi e vogliosi di portare le nostre conoscenze a tutti, nonostante l’assenza dell’avvocato. Giungiamo in piazza verso le 9:30 della mattina e appena mettiamo piede all’interno della stessa ecco che un foltissimo gruppo di “Cantieristi” ci si para di fronte intimandoci di abbandonare la piazza e che se non l’avessimo fatto ci avrebbero buttato fuori con la forza. A questo punto la situazione rischia di degenerare, decido di parlare con la Digos che nel giro di pochissimo tempo ci da l’autorizzazione per utilizzare la centralissima piazza Fontana, dove possiamo continuare nel nostro intento, fare informazione sul signoraggio bancario. Allestiamo la piazza come possiamo e in maniera frettolosa, purtroppo colti così all’improvviso dobbiamo arrangiarci alla beneinmeglio. Nonostante la scarsa organizzazione riusciamo a raccogliere più di 400 firme per la cancellazione del debito pubblico, ma soprattutto riusciamo a perseguire il nostro scopo far parlare tutti i relatori. Per primo parla Chiesa, con un bell’intervento sulla sovranità monetaria, poi interviene Domenico Longo che spiega per bene il signoraggio bancario e così via tutti gli altri: Salvatore, Cosimo e anche Marzariol di Giustizia Monetaria. Finiti gli interventi è successa una cosa bellissima, ci siamo seduti tutti in terra ed abbiamo cominciato a ragionare sulle SOLUZIONI e non sui problemi, è stato fantastico vedere i passanti fermarsi ed ascoltare o partecipare attivamente.

E in piazza Affari cosa succede? Lì la manifestazione no ha scopo informativo sul signoraggio ma sull'antifascismo, con cartelli che occupano tutta la piazza, inoltre è invitata una signora anziana su sedia a rotelle a parlare di ciò che ha passato nei campi di concentramento, sarà anche lodevole sentir parlare questa vecchina, ma magari in un'altra occasione, ma il Cantiere vuole questo, portare la discussione su altro, sulla guerra tra poveri e capitalisti invece che spiegare alle persone come si crea il debito...Contenti loro...la piazza conta pochissime persone e quasi tutte appartenenti al Centro Sociale. Giunge voce di scontri e di violenze (ma questo non posso ancora confermarlo). 

In piazza Fontana la chiacchierata va avanti fino che il temporale non ci sorprende ma non ci diamo pervinti e ci spostiamo sotto i portici e aspettiamo Moni Ovadia altro invitato all’antibanks che ci raggiunge, ha le idee un po’ confuse sul signoraggio, glielo spieghiamo e ci promette che tra 3 mesi ci ricontatterà per darci ritorno sul suo approfondimento.

Mentre piazza affari si svuota dato che la sera allo stadio di Milano c’è una partita di calcio e al Cantiere c’è un concerto, piazza Fontana non  si ferma e i pochi superstiti vanno tutti insieme a mangiare poi si salutano e si danno appuntamento al prossimo incontro.

Riflessione: dato che il Cantiere ci ha tenuto così tanto a boicottare la manifestazione un dubbio mi sorge: hanno un affitto da pagare chi li aiuterà in questo? Un partito di estrema sinistra oppure una banca? Li ho visti con ogni sorta di computer all’ultimo grido, può un Centro Sociale che si definisce autonomo permettersi tutto questo? Oltretutto, secondo voi com’è possibile che siano riusciti ad occupare un palazzo di un’agenzia di rating in 7 persone senza che nessuno li fermasse oltretutto facendosi filmare in diretta?!?!? Possibile davvero?!?! Quello che vedete nel video è Leon il "capoccia" del Cantiere, colui che ha rivolto minacce a chiunque! Secondo me c’è sicuramente qualcuno che tira i fili di questi gioppini che si credono nuovi rivoluzionari solo perché indossano una maglietta rossa con la falce e il martello.

In tutto questo devo ringraziare, tutti i relatori presenti in piazza, tutti i partecipanti ma soprattutto e per una volta mi sembra doveroso farlo, ringraziare la Digos che ha permesso il pacifico svolgimento della manifestazione e oltertutto ha anche partecipato attivamente alle discussioni. Lo spirito di unione di intenti era vivo in quella piazza e sono molto felice di aver promosso una manifestazione che potrebbe essere il primo mattoncino per una Milano finalmente diversa, senza più padroni e senza più schiavi, solo popolo pronto a ribaltare il sistema in maniera pacifica e determinata.  

Dato che la diatriba si è svolta intorno a queste due parole ricordiamo la loro definizione:
Fascismo: Secondo l'ideologia fascista, una nazione sarebbe una comunità che richiede dirigenza forte, identità collettiva e la volontà e capacità di esercitare la violenza per mantenersi vitale. Per l'ideologia fascista la cultura è creata dalla società nazionale collettiva, dando luogo ad un rifiuto dell'individualismo; il fascismo nega inoltre l'autonomia di gruppi culturali o etnici che non sono considerati parte della nazione fascista e che rifiutano di essere assimilati: questo in tutte le realizzazioni storiche del fascismo è stato applicato nei confronti di minoranze etniche o religiose, in particolare quella ebraica. L'ideologia fascista sostiene l'idea di uno Stato a partito unico e vieta qualunque opposizione al partito stesso.
   Comunismo: Dall'aggettivo latino commūnis (comune, pubblico, che appartiene a tutti, ma anche neutrale, imparziale, equilibrato), anch'esso di molteplice significato, il termine comunismo è stato variamente interpretato nel corso della storia, spesso portando a situazioni politicamente conflittuali tra differenti visioni dello stesso. In senso strettamente politico il termine è stato impiegato nel XIX secolo come sinonimo di socialismo, anche precedentemente all'utilizzo fattone da Marx.
I regimi del socialismo reale che si sono affermati nel corso del XX secolo, hanno quasi sempre invariabilmente perseguitato tutti i comunisti non allineati all'assolutismo del regime. Le pratiche comuniste sono presenti nel corso degli eventi della storia umana, ben prima che l'uso del termine privilegiasse l'accezione prevalentemente marxista dello stesso.



Trovate molte differenze? 

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