Tutti gli uomini della Finanza deviata: Pollari, Speciale, Milanese…
Pubblicato il 12 giugno 2014 13:08 | Ultimo aggiornamento: 12 giugno 2014 13:09
di redazione Blitz
ROMA – Un sistema deviato di alti ufficiali, tutti ai vertici della Finanza e dei servizi segreti, tutti finiti dentro inchieste, ciclicamente, nel corso degli anni. Tutti con un legame, un referente politico: il duo Berlusconi-Tremonti. E’ quello che emerge dalle ultime inchieste sulla Finanza: due arresti eccellenti in pochi giorni, il colonnello Mendella e il generale Spaziante.
Carlo Bonini su Repubblica elenca tutti gli uomini toccati dalle varie inchieste sulla Finanza:
Nicolò Pollari, 71 anni, generale della Guardia di Finanza, capo di Stato Maggior e direttore del Sismi dal 2001 al 2006.
Roberto Speciale, 71 anni, dal 2003 al 2007 comandante generale della Guardia di Finanza poi deputato Pdl.
Emilio Spaziante, 64 anni, generale ed ex comandante in seconda della GdF fino al 2013.
Michele Adinolfi, 63 anni, generale ed ex capo di Stato maggiore della Guardia di Finanza.
Mario Forchetti, 64 anni, generale di corpo d’armata in congedo della Guardia di Finanza.
Walter Manzon, 56 anni, generale ed ex numero uno della Guardia di Finanza in Puglia.
Marco Milanese, 54 anni: dalla Guardia di Finanza al Pdl, poi consigliere del ministro Tremonti.
Come inizia questa stagione? Con Niccolò Pollari, alla fine degli anni ’90. Scrive Bonini:
Spaziante, come Bardi, sono oggi i campioni e l’esito di una stagione che ha il suo atto fondativo alla fine degli anni ‘90. Quando un brillante e giovane ufficiale di nome Nicolò Pollari stringe un patto che è insieme di fedeltà e potere con un gruppo di altrettanto giovani ufficiali, per lo più gravitanti nel II Reparto del Comando Generale (l’Intelligence del Corpo), e la cui posta in palio è prendersi la Guardia di Finanza.Pollari è tanto ambizioso quanto politicamente spregiudicato. Comincia flirtando con un pezzo dell’ex Pci, si lega a quel Lorenzo Necci nelle cui Ferrovie parcheggia i più fedeli e funzionali tra i suoi ufficiali, ma è lesto a comprendere che la stagione del trionfo Berlusconiano (2001) offre un’opportunità irripetibile. Diventare il cardine di un Sistema che è, insieme, di potere e ricatto e in cui la Guardia di Finanza è braccio politicamente orientato del Presidente del Consiglio (Berlusconi) e del suo ministro dell’Economia (Tremonti). Pollari va dunque al Sismi e, al Comando generale, il suo delfino Emilio Spaziante (che per altro ha comandato il II Reparto) ne diventa fedele ventriloquo.
Un “sistema” che ha il suo centro, continua Bonini, in Lombardia, con la politica a garantire carriere
La consorteria in alta uniforme ha un centro di gravità politico, la Lombardia e il ministro forzaleghista che esprime (Tremonti), un meccanismo interno di cooptazione che agli ufficiali che giurano fedeltà assicura un percorso di carriera rapido e irreversibile perché “dopato” dal riconoscimento abnorme di encomi che assicurano l’automaticità degli avanzamenti. Tra il 2003 e il 2007, da comandante generale (l’ultimo non espresso dal Corpo), ne è custode Roberto Speciale, il generale fellone che consegna se stesso alla storia del Corpo anche per aver costretto i baschi verdi a umilianti ponti aerei per il trasporto di spigole che allietino le sue vacanze nelle Dolomiti.Il “doping” di Speciale (il Pdl lo ricompenserà con un seggio in Parlamento) consegna definitivamente il vertice del Corpo e le sue più prestigiose articolazioni di comando a un network che conta ufficiali quali Mario Forchetti, Vito Bardi, Michele Adinolfi, Walter Cretella Lombardo, Vincenzo Delle Femmine, Walter Manzon. Su ognuno di questi ufficiali si posa la mano benedicente di Tremonti e il nullaosta della sua cinghia di trasmissione con il Comando Generale, Marco Milanese. Ognuno di questi ufficiali finisce, a partire dal 2011, e a diverso titolo, nel radar delle Procure italiane. Con una costante. Il sospetto di aver quantomeno commerciato in informazioni privilegiate in vicende cruciali dove potere politico e potere economico si sono contaminati torcendo le regole del mercato.
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