Prendiamo questo conto:
"C6252","GIORGIO VINCENT","0","N","GVINCENT","10/31/1994 12:00:00 AM","TORINO","
","","ITALY","","","","06/25/2001 12:00:00 AM"
Tratto da:
http://www.scribd.com/doc/29438682/Clearstream-2001
E mettiamo il nome del conto su google:
LA STAMPA
GIOVEDÌ 8 LUGLIO 2010
TRIBUNALE. MIGLIAIA DI EURO SPARITI NEL NULLA. IERI UDIENZA AD ACQUI
Anche investitori dell’Astigiano
vittime del crac della nicese “Sim”
SELMA CHIOSSO
ACQUI TERME
http://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&ved=0CGgQFjAD&url=http%3A%2F%2Fwww.paolovolpe.it%2Fwp-content%2Fuploads%2Fidda-sla.pdf&ei=6AkZUJaqLoGIhQfV84HYDw&usg=AFQjCNFvVC8gvkbZLSvuFGdpRd4Bf-ygTA&sig2=2t1GMEySa3FC0rqqRTQlLQ
Sono sfilate ad Acqui, in tri-
bunale, alcune delle parti civi-
li che vantano crediti al pro-
cesso «Giorgio Vincent Sim».
Molti dei protagonisti della
società di intermediazione
hanno già patteggiato, per al-
tri la posizione è ancora da
chiarire. Tra questi quella di
uno dei sindaci, Roberto Fra-
scinelli, 62, anni, Torino, dife-
so dagli avvocati Cesare Zac-
coni e Stefano Comellini. Se-
condo l’accusa non ha vigila-
to su conti e bilanci.
La società aveva sede legale
a Nizza Monferrato in piazza
Garibaldi 5, ma lussuosi uffici a
Torino in via santa Teresa e
Galleria San Federico. L’inchie-
sta sul crac con un buco di oltre
8 milioni di euro è nata a Tori-
no, ma è approdata ad Acqui al-
la fine di una durissima batta-
glia giudiziaria condotta dal
pm Vincenzo Pacileo. Ora se ne
occupano il pm Cristina Tabac-
chi, Giovanni Soave, presiden-
te del tribunale acquese, che ie-
ri ha presieduto il collegio, e i
giudici Luisa Camposaragna e
Patrizia Cazzato.
La società aveva come clien-
ti l'élite torinese, alessandrini,
astigiani, cuneesi, livornesi. Tra
loro nobili, notai, medici, avvo-
cati. Tutti i loro soldi si sono va-
porizzati. Le parti offese che
vantano crediti sono una settan-
tina, tra loro l’Opera Pia San
Giobbe di Acqui (rappresentata
dal’avvocato Marina Icardi),
professionisti e imprenditori di
Ferrere, Cortazzone, Asti, Isola
d’Asti, Mombercelli, Villanova
d’Asti, Valfenera.
La crisi è scoppiata all’improv-
viso quando decine e decine di
clienti si sono resi conto che le
La sede della società Sim
somme (da 200 a 900 mila euro)
investite nella società erano spa-
rite. La Sim è stata commissaria-
ta dalla Consob, poi è intervenuta
la Banca d’Italia che l’ha messa in
liquidazione coatta accertando
un buco di 8 milioni di euro.
Giorgio Vincent, che ha già
patteggiato, era un notissimo
broker, figlio e nipote di banchieri,
di cui i risparmiatori si fidavano
ciecamente. Ieri è stato
sentito come testimone. Elegan-
te, garbato con tono suadente,
senza tradire alcuna emozione,
ha risposto al pm Tabacchi che
lo ha incalzato per sapere come
funzionava il conto «89650», un
conto personale sul quale però
transitavano le somme dei clien-
ti, creando una contabilità pa-
rallela. Gli investitori non si so-
no mai accorti di nulla perchè ri-
cevevano estratti conti «virtua-
li» su carta intestata, formal-
mente ineccepibili, ma fasulli.
La «provvista» di questo conto
erano soldi suoi e dei clienti che
non volevano investimenti in
borsa, ma una rendita tranquil-
la. Da qui veniva prelevati il de-
naro per tappare i buchi, finché
la situazione non è esplosa.
Tra le parti offese (non tutte
sono state ammesse al risarci-
mento) una famiglia nobile tori-
nese rappresentata dall’avvoca-
to Maurizio De Nardo ha perso
quasi due miliardi di lire e il ca-
pofamiglia si è suicidato. L’avvo-
cato Gianco Ferreri, che assiste
una famiglia di notai e medici
che ha perso circa 350 mila eu-
ro, ha chiesto spiegazioni del
perché fossero stati fatti investi-
menti «derivati» a suo dire non
autorizzati. Alcuni clienti della
Sim che avevano fatto rientrare
capitali dall’estero ricorrendo al-
la scudo fiscale per centinaia di
migliaia di euro si sono ritrovati
il conto azzerato. E al danno ma-
teriale si aggiunge quello del-
l’anima: molti, anche tra i pre-
senti in aula, erano amici di fami-
glia di Giorgio Vincent. Lui ha
mormorato: «Sono stati momen-
ti terribili che voglio dimentica-
re. La società non era formata
solo da me. Anche se tutte le col-
pe sono ricadute su di me». Si
torna in aula il 24 novembre.
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