lunedì 10 giugno 2013

Multe cancellate: solo ai ricchi


L'INCHIESTA

Multe cancellate: dopo Cassano
e l'attrice, indaga la Corte dei Conti

Solo ai fratelli Bernabei annullati verbali per oltre 120 mila euro

Qualcuno rischia di saldare di tasca propria il conto delle multe mai pagate da una categoria di cittadini privilegiati. A tremare sono i funzionari dell'Ufficio contravvenzioni. Qualora dovessero essere ritenuti responsabili dalla Corte dei Conti, che indaga un anno sulla mancata riscossione delle multe, saranno i dipendenti del Dipartimento ad aprire il portafoglio per risarcire il danno provocato all'Erario dal mancato incasso delle contravvenzioni stracciate a calciatori, politici e loro parenti, personaggi del mondo dello spettacolo, facoltosi imprenditori.
L'istruttoria dei giudici contabili, guidati dal Procuratore Raffaele De Dominicis, corre in parallelo all'indagine dei magistrati penali, il procuratore aggiunto Francesco Caporale e il pm Laura Condemi: il fascicolo è stato aperto dopo la denuncia del capo del Dipartimento Pasquale Pelusi, il dirigente che ha segnalato l'anomala sparizione di oltre mille verbali di contravvenzione dei fratelli Bernabei. E fin da adesso si può avanzare qualche ipotesi sulla cifra che rischiano di sborsare gli eventuali responsabili delle distruzione dei verbali. Secondo una stima della polizia giudiziaria, i fratelli Bernabei hanno risparmiato circa 120mila euro soltanto per quello che concerne le multe non pagate grazie alla sparizione delle relate di notifica. Una somma mai sborsata, come scrivono gli inquirenti, grazie al lavoro di qualcuno che ha «agito per conto dei due imprenditori».
I funzionari, a cui sarà attribuita la responsabilità della scomparsa della documentazione, saranno condannati a pagare - oltre ai 120mila euro - anche i danni di immagine provocati allo Stato e gli interessi maturati sulla cifra mai riscossa. Ma a questa somma dovrà essere aggiunta il danno dovuto al mancato introito per tutte le altre migliaia di multe finite nel nulla e riconducibili ai cittadini «graziati». Roba da far tremare i polsi, considerando che l'elenco dei beneficiati è composto da poco più di 1200 persone.
Al momento gli inquirenti di piazzale Clodio puntano il dito contro Angelo Vitali e Tiziana Diamanti, arrestati il mese scorso con l'accusa di falso ideologico mediante soppressione di atti pubblici. «La mia assistita ha solo eseguito degli ordini», osserva il difensore della funzionaria dei vigili urbani, Claudio De Amicis. «L'inchiesta è di una gravità spaventosa - sottolinea Antonio Paparo, avvocato di Enrico Riccardi, uno dei cinque indagati -. E il mio assistito, pur avendo un ruolo marginale nell'Ufficio, è pronto a dare alla magistratura un contributo per accertare la verità».

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