venerdì 9 dicembre 2011

Ue: unione di bilancio a 26, fuori solo Londra



9 dicembre 2011

IL SUMMIT A BRUXELLES

Ue: unione di bilancio a 26, fuori solo Londra

A Bruxelles trovata un'intesa tra i 17 Paesi della zona euro più altri nove. Sarkozy durissimo con la Gran Bretagna

Nicolas Sarkozy all'uscita dal vertice notturno (Reuters)Nicolas Sarkozy all'uscita dal vertice notturno (Reuters)
MILANO - Ventisei Paesi, sui 27 che formano l'Unione Europea, aderiscono ad un nuovo accordo intergovernativo, da affiancare al trattato Ue, per un'unione di bilancio con regole più stringenti. Con l'adesione all'intesa di Repubblica Ceca, Svezia ed Ungheria, solo la Gran Bretagna resta fuori dall'accordo. Il nuovo trattato sarà firmato «in marzo se non prima», ha annunciato il presidente Ue Herman van Rompuy, confermando che «26 stati membri si sono dichiarati pronti ad aderire». Van Rompuy ha anche assicurato che il nuovo trattato nascerà «con un'ampia consultazione con tutti gli attori, in particolare il Parlamento europeo». «Avremmo preferito un cambiamento a 27 ed abbiamo cercato di perseguire questa strada, ma siccome ciò non è stato possibile ne abbiamo dovuto prendere un'altra», ha detto van Rompuy, rilevando che «è un peccato».
«IMPEGNO IMPRESSIONANTE» - L'impegno che gli Stati dell'Eurozona e altri 9 hanno accettato di prendere a favore della stabilità finanziaria della moneta unica è «impressionante» secondo il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso. «Sono molto contenta dell'appoggio che la Bce darà al Fondo salva Stati perché lo renderà più efficiente», ha detto la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice Ue.
SARKOZY - Se oggi è nata un'Europa a due velocità è colpa della Gran Bretegna. Questo l'attacco che il presidente francese Nicolas Sarkozy aveva rivolto al governo inglese prima che si giungesse a un accordo a 26. Visibilmente provato dal vertice fiume, Sarkò aveva spiegato in una conferenza stampa all'alba che a causa delle condizioni «inaccettabili» poste dal premier inglese David Cameron non si era potuto procedere sulla strada di una riforma dei Trattati a 27. «Abbiamo avuto un dibattito approfondito e difficile sulla forma giuridica da dare alla riforma dei Trattati e attuare le riforme», aveva detto Sarkozy riferendosi agli interventi necessari per rafforzare la disciplina di bilancio e procedere sulla strada dell'unione economica. «Ma non è stato possibile procedere a 27 - aveva poi aggiunto - e quindi abbiamo deciso di andare avanti con un accordo intergovernativo tra i 17 Paesi della zona euro aperto a chi vi vorrà partecipare». Il premier David Cameron, aveva spiegato Sarkozy, ha chiesto un protocollo allegato al trattato per esonerare la Gran Bretagna dall'applicazione delle regole sui servizi finanziari. Una condizione non accettabile, ha aggiunto, poiché proprio da questo settore sono nati molti dei problemi dell'attuale crisi.


Cameron stringe la mano a Sarkozy: solo buona educazione
CAMERON - Poco dopo era arrivata la replica del primo ministro inglese: «Noi non rinunceremo mai alla nostra sovranità. Se non si riescono a contenere gli eccessi all'interno di un Trattato - aveva aggiunto -, meglio restarne fuori». Cameron aveva parlato di una «decisione difficile ma buona» in cui gli interessi del suo paese sono stati tutelati. «Ciò che è uscito» dal summit Ue «non era nell'interesse della Gran Bretagna, quindi non l'ho accettato» aveva anche detto il premier britannico, «non potevo presentare questo nuovo trattato al nostro parlamento» .
GLI ACCORDI - Altissima la tensione durante il vertice notturno. Un primo accordo è stato raggiunto per arrivare a una «unione di bilancio», mettendo vincoli più stretti e puntando a un «sostanziale pareggio» come regola base dei bilanci degli Stati. Viene previsto infatti uno sforamento strutturale massimo pari allo 0,5% del Pil, lasciando la possibilità di aggiustamenti del deficit a fronte di cicli economici sfavorevoli o eccezionali circostanze economiche.
200 MILIARDI E IL FONDO- In ogni caso gli Stati dell'Eurozona e altri stati Ue puntano ad aumentare la disponibilità del Fondo monetario internazionale per 200 miliardi. E nel frattempo sarà la Banca Centrale Europea ad amministrare il fondo Salva Stati. Ad annunciarlo è stato Sarkozy, ma questa possibilità avrebbe convinto tutti.
DRAGHI- Soddisfatto, nonostante il faticoso percorso che ha portato all'accordo, il presidente della Bce Mario Draghi. «Si è arrivati a conclusioni che saranno dettagliate e attuate nei prossimi giorni - ha €detto - siamo vicini all'accordo per il patto fiscale, una buona base per una disciplina nella politica economica dei paesi membri».
Redazione Online

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