mercoledì 3 maggio 2023

Un lobbista belga denuncia la von der Leyen per i contratti con Pfizer

Un lobbista belga denuncia la von der Leyen per i contratti con Pfizer

Un lobbista belga ha presentato una denuncia direttamente contro la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen presso un tribunale del Belgio, in un caso che potrebbe farle revocare l’immunità ed esaminare i messaggi di testo scambiati con il Ceo di Pfizer Albert Bourla.

Von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla sono sospettati di aver negoziato direttamente via sms un’estensione del contratto da 1,8 miliardi di euro per la fornitura di dosi aggiuntive ai Paesi dell’Ue, anche se finora la Commissione è stata oggetto solo di denunce amministrative.

Frédéric Baldan, un lobbista belga accreditato presso le istituzioni europee, ha deciso di perseguire von der Leyen a livello personale, in quanto ritiene che i presunti reati abbiano minato le finanze pubbliche del suo Paese e la fiducia dei cittadini, definita nella denuncia come “fiducia collettiva nello Stato come potere istituzionale che opera per il bene comune”.

Baldan ha presentato la sua denuncia al tribunale di prima istanza di Liegi il 5 aprile.

Il giudice dovrà effettuare le indagini e non potrà dichiarare la denuncia inammissibile, ha spiegato Diane Protat, avvocato del foro di Parigi, in un’intervista a fianco di Baldan per France Soir il 14 aprile. È quindi possibile che il giudice chieda la revoca dell’immunità di von der Leyen per svolgere l’indagine.

“L’Smsgate prende una piega penale. La presidente della Commissione europea è accusata di ‘usurpazione di funzioni e titoli’, ‘distruzione di documenti pubblici’ e ‘appropriazione illecita di interessi e corruzione’. Da seguire, come l’indagine in corso da parte della Procura europea”, ha commentato su Twitter l’eurodeputata Michèle Rivasi (Verdi/EFA).

Usurpazione di funzioni e titoli

Secondo il lobbista, la von der Leyen avrebbe agito al di fuori dei trattati Ue e al di là del suo mandato per conto degli Stati membri, compreso il Belgio, di cui è cittadino.

Per quanto riguarda le questioni sanitarie, i trattati dell’Ue attribuiscono all’Unione una competenza di supporto, non cioè esclusiva o concorrente con gli Stati.

Secondo Baldan, gli Stati membri hanno dato mandato alla Commissione di concludere un contratto quadro per l’acquisto di vaccini per loro conto, e non alla stessa von der Leyen.

Eppure, secondo il Commissario europeo per la Salute Stella Kyriakides, la von der Leyen non ha partecipato alla negoziazione dei contratti per i vaccini Covid.

Distruzione di documenti pubblici, corruzione

Rispetto invece agli sms contestati, che sono già stati richiesti invano anche dal Mediatore europeo e dalla Corte dei Conti europea, Baldan sostiene che se la von der Leyen li cancellasse, equivarrebbe a distruggere documenti amministrativi.

Se semplicemente non volesse divulgarli, secondo Baldan la von der Leyen si comporterebbe come un pubblico ufficiale che viola arbitrariamente i diritti sanciti dalla Costituzione – un reato penale secondo il codice penale belga.

E se von der Leyen si rifiutasse di rivelare i messaggi perché sono privati, allora mostrerebbero una relazione intima tra von der Leyen e Bourla, il che equivarrebbe a un grave conflitto di interessi nelle trattative contrattuali.

Nella sua denuncia, Baldan sottolinea anche il privilegio speciale che Pfizer ha ricevuto come fornitore di vaccini all’Ue. Dei 40,4 milioni di vaccini anti-Covid-19 che il Belgio ha ricevuto da tutti i produttori nel 2022, 27,9 milioni provenivano da Pfizer, secondo i dati dell’Istituto di Sanità Pubblica Sciensano.

Baldan ha anche detto a Euractiv che chiederà al giudice istruttore incaricato del caso di consultare gli sms, cosa che può fare legalmente nell’ambito di un’indagine.

Il lobbista – che chiede 50.000 euro per i danni morali subiti – ha deciso di agire dopo aver partecipato a una conferenza organizzata l’anno scorso al Parlamento europeo di Strasburgo dalle eurodeputate di Identità e Democrazia (ID) Virginie Joron e Christine Anderson, in particolare sugli effetti collaterali del vaccino. A suo avviso, c’è un problema di democrazia europea e del modo in cui la Commissione ha affrontato la situazione.

(Anne-Sophie Gayet | EURACTIV.com)

Vedi anche:

Commistione europea: Madame von der Leyen e la corruzione

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